Rassegna giurisprudenziale n. 3/2017
Sentenza n. 11248 ud. 17/11/2016 - deposito del 09/03/2017 Impugnazioni
MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA - IMPUGNAZIONE DELLA DECISIONE AI SENSI DELL’ART. 35-BIS, COMMA 4, L. 26 LUGLIO 1975, N. 354 – FORMA- ATTO REDATTO PERSONALMENTE DA UN FUNZIONARIO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA – INAMMISSIBILITÀ – RAGIONI- CONSEGUENZE.
La Prima Sezione della Corte di cassazione ha affermato che è inammissibile l’impugnazione, ai sensi dell’art. 35-bis, comma 4, l. 26 luglio 1975, n. 354, redatta personalmente da un funzionario dell’Amministrazione Penitenziaria, in quanto, in assenza di una diversa previsione di legge, l’atto va proposto secondo le forme previste dagli artt. 573 e 100 cod. proc. pen., con conseguente necessità di redazione da parte dell’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 1 R.D. n. 1611 del 1933.
Sentenza n. 12328 ud. 02/03/2017 - deposito del 14/03/2017 Reato
CIRCOSTANZE AGGRAVANTI COMUNI - AGGRAVANTE PREVISTA DALL'ART. 61, N.11 QUINQUIES, COD.PEN. – PRESENZA DEL MINORE - CONFIGURABILITÀ – CONDIZIONI.
La Prima Sezione ha affermato che la circostanza aggravante dell’essere stato il delitto commesso alla presenza del minore, nelle ipotesi previste dall’art. 61, n. 11 quinquies cod. pen., è configurabile tutte le volte che il minore degli anni diciotto percepisca la commissione del reato, anche quando la sua presenza non sia visibile all’autore del reato, se questi, tuttavia, ne abbia la consapevolezza ovvero avrebbe dovuto averla usando l’ordinaria diligenza.
Sentenza n. 13934 ud. 29/11/2016 - deposito del 22/03/2017 Istituti di prevenzione e pena
ORDINAMENTO PENITENZIARIO – LIBERAZIONE ANTICIPATA – CONDANNATI ALLA PENA DELL’ERGASTOLO AMMESSI ALLA LIBERAZIONE CONDIZIONALE ED ALLA LIBERTÀ VIGILATA – CONCESSIONE – POSSIBILITÀ - RAGIONE.
La Prima Sezione della Corte di cassazione ha affermato che la liberazione anticipata può essere concessa ai condannati alla pena dell’ergastolo con riferimento ai periodi trascorsi in liberazione condizionale con sottoposizione alla liberta vigilata, al fine di conseguire l’anticipazione della cessazione della misura di sicurezza e dell’estinzione della pena, ai sensi dell’art. 177 cod. pen.
Sentenza n. 15272 ud. 21/12/2016 - deposito del 28/03/2017 Nullità processuali
NULLITA' - ATTI ABNORMI – Richiesta di decreto penale di condanna –– Restituzione degli atti al PM – Ragione- Ritenuta sussistenza della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto - Abnormità.
La Prima Sezione ha affermato che è abnorme il provvedimento con il quale il Gip, investito della richiesta di emissione di decreto penale di condanna, disponga la restituzione degli atti al Pubblico Ministero, ritenendo sussistente la causa di non punibilità prevista dall’art. 131 bis cod. pen.
Sentenza n. 11980 ud. 10/03/2017 - deposito del 13/03/2017 Istituti di prevenzione e pena
DIVIETO DI TRATTAMENTI INUMANI O DEGRADANTI - SPAZIO INDIVIDUALE INTRAMURARIO INFERIORE A TRE METRI QUADRATI – PRESUNZIONE DI VIOLAZIONE DELL’ART. 3 CEDU – SUSSISTENZA - LIMITI.
La Seconda sezione ha affermato che, ai fini dell’accertamento della violazione del divieto di trattamenti inumani o degradanti, se lo spazio delle celle è inferiore ai tre metri quadrati esiste una forte presunzione di violazione dell'art. 3 della Convenzione Edu, vincibile solo attraverso la valutazione dell'esistenza di adeguati fattori compensativi che si individuano nella durata della restrizione carceraria, nella misura della libertà di circolazione, nell'offerta di attività da svolgere in spazi ampi fuori dalle celle e nel decoro complessivo delle condizioni di detenzione.
Sentenza n. 11979 ud. 17/02/2017 - deposito del 13/03/2017 Reati contro il patrimonio
ESTORSIONE – PROCEDIMENTO DI ESECUZIONE IMMOBILIARE – AGGIUDICATARIO PROVVISORIO “PER PERSONA DA NOMINARE” – RICHIESTA E PERCEZIONE DI UNA SOMMA DI DENARO DAL DEBITORE ESECUTATO IN CAMBIO DELLA RINUNCIA ALL’AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA - CONFIGURABILITÀ DEL REATO - SUSSISTENZA.
La Seconda Sezione ha affermato che configura il reato di estorsione la condotta dell’aggiudicatario provvisorio nella procedura di esecuzione immobiliare – cui ha partecipato “per persona da nominare”- consistita nel farsi consegnare dal debitore esecutato una somma di denaro in cambio della rinuncia a proseguire nel procedimento sino alla aggiudicazione definitiva del bene.
Sentenza n. 13098 ud. 17/01/2017 - deposito del 17/03/2017 Reato
SPORT - REATI COMMESSI IN OCCASIONE DI COMPETIZIONI SPORTIVE – ART. 1-SEXIES L. 24 APRILE 2003 N. 88 - APPLICAZIONE DEL DIVIETO DI ACCEDERE ALLE COMPETIZIONI SPORTIVE - QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE - MANIFESTA INFONDATEZZA.
La Sezione Terza della Corte di cassazione ha dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, sollevata in relazione agli artt. 13 e 16 Cost., dell’art. 1-sexies d.l. 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003 n. 88, nella parte in cui dispone che il divieto e le prescrizioni di cui all’art.6 della Legge 13 dicembre 1989 n.401, possono essere applicati nei confronti di colui che, non appartenente alle società appositamente incaricate, effettua nei luoghi in cui si svolge la manifestazione sportiva, vendita non autorizzata dei titoli di accesso.
Sentenza n. 16458 ud. 16/12/2016 - deposito del 31/03/2017 Finanze e tributi
Omesso versamento IVA – Art. 325 TFUE - Sentenza della CGUE, Taricco e altri del 8 settembre 2015 – Applicabilità – Esclusione – Ragioni.
La Terza Sezione ha affermato, in tema di reato di omesso versamento di IVA, che l’art. 325 TFUE, come interpretato dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Grande sezione, Taricco e altri del 8 settembre 2015, C-105/14, non si applica ai reati strutturalmente non caratterizzati da frode, come è quello previsto dall’art. 10-ter del D.Lgs. n. 74 del 2000.
Sentenza n. 11771 ud. 07/12/2016 - deposito del 10/03/2017 Difesa e Difensori
PATROCINIO DEI NON ABBIENTI - REVOCA - RICHIESTA DELL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA - IMPUGNAZIONE - REGIMI.
In tema di patrocinio a spese dello Stato, la Quarta Sezione ha affermato che, nel caso di decreto di revoca emesso su richiesta dell'amministrazione finanziaria, l’interessato, ove non intenda proporre opposizione ai sensi dell’art. 99, d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, ha la facoltà di ricorrere direttamente per cassazione, ai sensi dell’art. 113 d.P.R. cit..
Sentenza n. 12603 ud. 02/02/2017 - deposito del 15/03/2017 Reati contro la persona
DELITTI CONTRO LA LIBERTÀ INDIVIDUALE - VIOLAZIONE, SOTTRAZIONE E SOPPRESSIONE DI CORRISPONDENZA - IN GENERE – Cognizione della corrispondenza informatica conservata nell’archivio di posta elettronica dell'ex convivente - Integrazione del reato di cui all'art. 616 cod. pen. - Sussistenza.
La Quinta Sezione ha affermato che integra il reato di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616 cod. pen.) e non la fattispecie prevista dall’art. 617, comma 1, cod. pen., la condotta di colui che prende cognizione del contenuto della corrispondenza telematica intercorsa tra la ex convivente e un terzo soggetto, conservata nell’archivio di posta elettronica della prima.
Sentenza n. 13529 ud. 08/02/2017 - deposito del 20/03/2017 Prove
MEZZI DI PROVA – TESTIMONIANZA – PROSSIMO CONGIUNTO PERSONA OFFESA DEL REATO COMMESSO ANCHE IN DANNO DI ALTRE PERSONE – FACOLTÀ DI ASTENSIONE – ESCLUSIONE - RAGIONI.
La Quinta Sezione penale della Corte di cassazione ha affermato che il prossimo congiunto dell’imputato, il quale sia persona offesa dal reato insieme ad altro soggetto estraneo al rapporto familiare, non ha facoltà di astenersi dal deporre, secondo quanto previsto dall’art. 199, comma 1, cod. proc. pen., stante l’inscindibilità delle sue dichiarazioni, anche relative al soggetto non prossimo congiunto, e la necessità di una rappresentazione completa ed esaustiva di quanto a sua conoscenza.
Sentenza n. 17819 ud. 24/03/2017 - deposito del 07/04/2017 Reati fallimentari
Bancarotta fraudolenta – Bancarotta patrimoniale prefallimentare – Natura – Reato di pericolo concreto– Condizioni.
La Quinta Sezione della Corte di Cassazione ha affermato che il reato di bancarotta patrimoniale prefallimentare è un reato di pericolo concreto, nel senso che l’atto di depauperamento deve risultare idoneo ad esporre a pericolo l’entità del patrimonio della società in relazione agli interessi della massa dei creditori e deve permanere tale fino all’epoca che precede l’ apertura della procedura fallimentare.