Rassegna giurisprudenziale n. 02/2017
Sentenza n. 7421 ud. 17/11/2016 - deposito del 16/02/2017 Istituti di prevenzione e pena
ORDINAMENTO PENITENZIARIO – RIMEDI DI CUI ALL’ART. 35-TER LEGGE N. 354 DEL 1975 – DETENUTO AMMESSO ALLA SEMILIBERTÀ – LEGITTIMAZIONE AD AGIRE – SUSSISTENZA.
La Prima Sezione ha affermato che il detenuto ammesso al regime di semilibertà è legittimato ad agire per ottenere i rimedi compensativi, consentiti dall’art. 35-ter ord. pen., per la detenzione patita in condizioni di contrasto con le previsioni dell’art. 3 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.
Sentenza n. 9636 ud. 13/05/2016 - deposito del 27/02/2017 Stranieri
FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA – MODESTO IMPORTO DEL COMPENSO CORRISPOSTO DALLO STRANIERO – ATTENUANTE DEL DANNO PATRIMONIALE DI SPECIALE TENUITÀ – CONFIGURABILITÀ – ESCLUSIONE.
La Prima Sezione ha affermato, in tema di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che non è configurabile l’attenuante comune del danno patrimoniale di speciale tenuità in ragione del modesto importo del compenso corrisposto, o promesso, dallo straniero favorito.
Sentenza n. 6320 ud. 11/01/2017 - deposito del 10/02/2017 Notificazioni
FORME PARTICOLARI – NOTIFICA A MEZZO PEC DA PARTE DEL DIFENSORE DELL’IMPUTATO A QUELLO DELLA PERSONA OFFESA- LEGITTIMITÀ- SUSSISTENZA.
La Seconda Sezione della Corte di Cassazione ha affermato che è legittima la notifica, effettuata ai sensi dell’art. 299, comma 4 bis cod. proc. pen., inviata tramite posta elettronica certificata, dal difensore dell’imputato a quello della persona offesa.
Sentenza n. 6060 ud. 13/01/2017 - deposito del 09/02/2017 Edilizia
COSTRUZIONE – MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO – INDIVIDUAZIONE DELLA CATEGORIA FUNZIONALE – ATTIVITÀ FIERISTICA – QUALIFICAZIONE- CONSEGUENZE.
La Terza Sezione della Corte di cassazione ha affermato che, ai fini della individuazione della relativa categoria funzionale di cui all’art. 23 ter del D.P.R. n. 380 del 2001, l’attività fieristica deve essere considerata come attività commerciale, con la conseguenza che la modifica della destinazione d’uso, mediante opera, di un preesistente complesso immobiliare destinato ad insediamento produttivo richiede il rilascio del permesso di costruire.
Sentenza n. 7680 ud. 13/01/2017 - deposito del 17/02/2017 Reato
AFFISSIONI E PUBBLICITA’ - Propaganda elettorale –Reato previsto dall’art. 8, comma 3, l. 4 aprile 1956, n. 212 - Affissione – Nozione – Utilizzazione di stampati autoadesivi – Sussistenza - Ragioni.
La Terza Sezione della Corte di cassazione ha affermato che, ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 8, comma 3, l. 4 aprile 1956, n. 212, nella nozione di affissione deve ricomprendersi ogni attività idonea allo scopo, ivi compresa l’utilizzazione di stampati autoadesivi di una lista elettorale, stante il carattere esemplificativo del riferimento al materiale oggetto di affissione contenuto nella norma.
Sentenza n. 6870 ud. 28/04/2016 - deposito del 14/02/2017 Reato
CAUSE DI NON PUNIBILITA’ - DECLARATORIA DI NON PUNIBILITÀ PER PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO – RILEVABILITÀ D’UFFICIO - SUSSISTENZA – LIMITI.
La Terza Sezione della Corte di cassazione ha affermato che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis cod. pen., è rilevabile d’ufficio in qualsiasi fase e stato del giudizio, salva la eventuale formazione del giudicato, anche implicito, idoneo ad escludere la qualificazione del fatto in termini di particolare tenuità.
Sentenza n. 7937 ud. 01/06/2016 - deposito del 20/02/2017 Impugnazioni
RICORSO PER CASSAZIONE - REATI IN CONTINUAZIONE – PRESCRIZIONE PER UNO DI ESSI – INAMMISSIBILITÀ DEI MOTIVI DI RICORSO RELATIVI A TALE REATO – DICHIARAZIONE DI ESTINZIONE DEL REATO PER PRESCRIZIONE – LEGITTIMITÀ.
La Terza Sezione della Corte, ha affermato che, in caso di ricorso per cassazione avverso una sentenza di condanna relativa a più reati unificati per continuazione, l’intervenuta prescrizione per uno solo di essi va dichiarata anche se i motivi di ricorso riferiti a tale reato siano inammissibili.
Sentenza n. 4222 ud. 20/12/2016 - deposito del 30/01/2017 Impugnazioni
IMPUGNAZIONI – APPELLO – RIFORMA “IN MELIUS” DELLA SENTENZA DI CONDANNA - OBBLIGO DI RINNOVAZIONE DELL’ISTRUZIONE - ESCLUSIONE.
La Quarta Sezione, in linea con quanto sostenuto da Sez. U., Dasgupta, ha affermato che il giudice d’appello, in caso di riforma, in senso assolutorio, della sentenza di condanna di primo grado, sulla base di una diversa valutazione del medesimo compendio probatorio, non è obbligato alla rinnovazione della istruttoria dibattimentale, ferma restando la necessità di una motivazione rafforzata. (Nel caso di specie, il ricorso per cassazione è stato presentato dalle parti civili).
Sentenza n. 4240 ud. 16/12/2016 - deposito del 30/01/2017 Pena
RIPARAZIONE PER L'INGIUSTA DETENZIONE - PRESUPPOSTI – DECLARATORIA DI INCOSTITUZIONALITÀ DELLA NORMA INCRIMINATRICE - PENA INTERAMENTE ESPIATA IN EPOCA PRECEDENTE ALLA PRONUNCIA DI INCOSTITUZIONALITÀ – INGIUSTIZIA DELLA DETENZIONE SUBÌTA - ESCLUSIONE.
La Quarta Sezione ha escluso il diritto alla riparazione per l’ingiusta detenzione nell’ipotesi di pena - inflitta per il delitto di detenzione illegale di sostanze stupefacenti del tipo “droga leggera” - interamente espiata in epoca precedente alla declaratoria di incostituzionalità della fattispecie incriminatrice a seguito della sentenza Corte Cost n. 32 del 2014.
Sentenza n. 6369 ud. 16/12/2016 - deposito del 10/02/2017 Reato
ESTINZIONE – PRESCRIZIONE – REATI COLPOSI – REATO COLPOSO AGGRAVATO DALLA RECIDIVA – LEGGE PIÙ FAVOREVOLE – INDIVIDUAZIONE -– CONTESTUALE APPLICAZIONE DELLA DISCIPLINA PREVIGENTE ALLA LEGGE N.251 DEL 2005 E DELL’ART. 4 DELLA STESSA LEGGE – POSSIBILITÀ – VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI LEGALITÀ – ESCLUSIONE.
In tema di prescrizione di reati colposi, la Quarta Sezione della Corte di Cassazione ha affermato che non viola il principio di legalità la contestuale applicazione della disposizione di cui all’art. 157 cod. pen., nel testo previgente alla legge 5 dicembre 2005 n.251 ( in quanto legge più favorevole al reo), e la disposizione dell’art. 4 della stessa legge, che ha abolito la previsione della recidiva nei reati colposi, attesa l’autonomia degli istituti della prescrizione e della recidiva.
Sentenza n. 6790 ud. 23/11/2016 - deposito del 13/02/2017 Misure cautelari
MISURE COERCITIVE – SOSTITUZIONE DELLA MISURA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI – ART. 299, COMMA 2, COD. PROC. PEN. - APPLICAZIONE CUMULATIVA DELL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA E DELL’OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI RESIDENZA – LEGITTIMITÀ – LIMITI.
La Quinta Sezione della Corte di cassazione ha affermato che, in caso di sostituzione della misura degli arresti domiciliari, ai sensi dell’art. 299, comma 2, cod. proc. pen., è legittima l’applicazione cumulativa dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, se le misure congiuntamente applicate non determinano una condizione di maggiore afflittività per l’imputato.
Sentenza n. 6063 ud. 02/11/2016 - deposito del 09/02/2017 Misure cautelari
MISURE CAUTELARI - PERSONALI – COMPUTO DEI TERMINI – RETRODATAZIONE DELLA DECORRENZA DEI TERMINI AI SENSI DELL'ART. 297, COMMA 3, COD. PROC. PEN. -DESUMIBILITÀ DAGLI ATTI INERENTI LA PRIMA ORDINANZA CAUTELARE -APPOSIZIONE DI OMISSIS A DICHIARAZIONI ACCUSATORIE DI COLLABORANTE – RILEVANZA AI FINI DELLA DESUMIBILITÀ – ESCLUSIONE.
In tema di retrodatazione della decorrenza dei termini della misura cautelare, la Quinta sezione della Corte di Cassazione ha affermato che, l’apposizione di omissis da parte del Pubblico Ministero ad una parte delle dichiarazioni del collaborante, effettuata allo scopo di tutelare la segretezza delle indagini, non può essere utilizzata a sfavore dell’indagato che affermi l’avvenuto decorso dei termini di custodia cautelare ai sensi dell’art. 297, comma terzo, cod. proc. pen, quale argomento per ritenere la mancanza di desumibilità dagli atti relativi alla prima ordinanza dei fatti relativi alla seconda ordinanza.
Sentenza n. 6904 ud. 04/11/2016 - deposito del 14/02/2017 Parte civile
COMMISSARIO GOVERNATIVO DELLA PROCEDURA DI AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA DELLE GRANDI IMPRESE IN CRISI - LEGITTIMAZIONE A COSTITUIRSI PARTE CIVILE IN RELAZIONE A FATTISPECIE DIVERSE DAI REATI FALLIMENTARI – CONFIGURABILITÀ.
La Quinta Sezione ha affermato che il Commissario governativo nominato nella procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi è legittimato a costituirsi parte civile, nell’interesse del fallito e della massa dei creditori, anche nei processi per reati diversi dalla bancarotta e dagli altri reati fallimentari (nella specie il reato di associazione delinquere), dai quali sia derivato un danno al patrimonio dell’impresa fallita.
Sentenza n. 8529 ud. 13/01/2017 - deposito del 22/02/2017 Rapporti giurisdizionali con autorità straniere
ESTRADIZIONE PER L'ESTERO - PROCEDIMENTO - DECISIONE - CONDIZIONI - ESTRADIZIONE PER L'ESTERO - INDULTO CONCESSO DALLO STATO RICHIESTO - RILEVANZA - LIMITI.
In tema di estradizione per l'estero, la Sesta Sezione ha affermato che l’indulto concesso dallo Stato richiesto costituisce causa ostativa all'estradizione esecutiva soltanto nel caso in cui quest'ultimo abbia giurisdizione concorrente sui reati oggetto della domanda (art. 4 del Secondo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di estradizione del 17 marzo 1978). (Nella specie la Corte ha escluso rilevanza ostativa all'indulto invocato dal ricorrente, in quanto la domanda di estradizione, proveniente dalla Romania, si riferiva a reati per i quali non sussisteva alcun collegamento con lo Stato italiano, in quanto punibili solo in via suppletiva, ai sensi dell'art. 10, ult. comma, cod. pen.).