Rassegna giurisprudenziale 3/2016

30.11.2016 18:07

Sentenza n. 47216 ud. 27/05/2016 - deposito del 09/11/2016     Pena     
PENE ACCESSORIE - PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA DI CONDANNA – PUBBLICAZIONE NEL SITO INTERNET DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CON LE MODALITÀ PREVISTE DALL’ART. 36 COD. PEN. – APPLICABILITÀ ALLA IPOTESI IN CUI LA SOSPENSIONE CONDIZIONALE DELLA PENA SIA SUBORDINATA ALLA PUBBLICAZIONE – ESCLUSIONE.
La modalità di pubblicazione della sentenza penale di condanna nel sito internet del Ministero della giustizia, con esecuzione d'ufficio ed a spese del condannato, a norma dell'art. 36 cod. pen., può essere disposta esclusivamente nei casi in cui essa sia prevista dalla legge come sanzione accessoria e non anche qualora la pubblicazione della sentenza sia imposta al condannato, a titolo di riparazione del danno, come condizione cui il giudice abbia subordinato il beneficio della sospensione condizionale della pena, ai sensi dell'art. 165 cod. pen.

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Sentenza n. 46559 ud. 15/09/2016 - deposito del 04/11/2016     Misure di sicurezza     
MISURE DI SICUREZZA - PATRIMONIALI - CONFISCA – GIUDICE DELL’ESECUZIONE - ISTANZA DEL TERZO ESTRANEO AL PROCESSO – SOSTITUZIONE DEL BENE CONFISCATO CON DENARO – POSSIBILITÀ – ESCLUSIONE.
In tema di confisca, il giudice dell’esecuzione non può disporre, su istanza del terzo rimasto estraneo al processo, la sostituzione del bene confiscato con una somma di denaro di pari valore.

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Sentenza n. 46288 ud. 28/06/2016 - deposito del 03/11/2016     Reati contro il patrimonio     
DELITTI - ESTORSIONE - ESTORSIONE ED ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI - CRITERI DISTINTIVI – INDICAZIONE.
La Seconda Sezione penale ha approfondito la tematica relativa al controverso rapporto tra i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione ed ha ribadito, superando le preesistenti incertezze, una serie di principi in ordine alla individuazione dei criteri distintivi tra le due fattispecie criminose.

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Sentenza n. 43705 ud. 29/09/2016 - deposito del 14/10/2016     Reati contro il patrimonio     
DELITTI - TRUFFA – ELEMENTO OGGETTIVO – VENDITE “ON LINE” – CIRCOSTANZA AGGRAVANTE PREVISTA DALL’ART. 640, COMMA 2, N. 2 BIS COD. PEN. – MINORATA DIFESA – CONFIGURABILITÀ.
La Corte di cassazione ha affermato che in relazione al reato di truffa commesso attraverso vendite “on line”, è configurabile la circostanza aggravante della c.d. minorata difesa, prevista dall’art. 61 n. 5 cod. pen., richiamata dall’art. 640, comma 2, n. 2 bis, cod. pen.

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Sentenza n. 48581 ud. 13/09/2016 - deposito del 17/11/2016     Impugnazioni     
INTERESSE AD IMPUGNARE – SENTENZA DI CONDANNA - RICORSO PER CASSAZIONE DEL PUBBLICO MINISTERO – IDONEITÀ DELL'IMPUGNAZIONE A CONSEGUIRE UN RISULTATO PRATICO FAVOREVOLE - AMMISSIBILITÀ.

La Terza sezione ha affermato che è ammissibile il ricorso per cassazione del Pubblico Ministero, per ottenere l’esatta applicazione della legge, anche se a favore dell’imputato avverso una sentenza di condanna, purché l’impugnazione sia sorretta da un interesse “concreto” ed “attuale”, volto cioè ad ottenere una decisione non solo teoricamente corretta ma anche praticamente favorevole.

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Sentenza n. 46897 ud. 03/05/2016 - deposito del 09/11/2016     Sanità pubblica     
SANITÀ PUBBLICA - IN GENERE – RIFIUTI IDENTIFICATI DA CODICI C.D. “A SPECCHIO” – ATTIVITÀ DI CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO COME PERICOLOSO O NON PERICOLOSO – SOGGETTO OBBLIGATO – PRODUTTORE O DETENTORE – CONSEGUENZE.
La Terza Sezione della Corte di cassazione ha affermato che, in caso di gestione di rifiuti identificati con un codice c.d. “a specchio” (previsto nelle ipotesi in cui da una medesima operazione o processo produttivo possano derivare, in alternativa, un rifiuto pericoloso o non pericoloso), il produttore/detentore è tenuto, per classificare il rifiuto e attribuire il codice (pericoloso/non pericoloso), ad eseguire le necessarie analisi per verificare l’eventuale presenza di sostanze pericolose ed il superamento delle soglie di concentrazione, e solo nel caso in cui siano accertati in concreto l’assenza o il mancato superamento di dette soglie, il rifiuto, con codice “ a specchio”, potrà essere classificato come non pericoloso.

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Sentenza n. 48779 ud. 21/09/2016 - deposito del 17/11/2016     Circolazione stradale     
DEPENALIZZAZIONE - GUIDA SENZA PATENTE - IPOTESI AGGRAVATA DA RECIDIVA NEL BIENNIO – ART. 5 D.LGS. 15 GENNAIO 2016, N. 8 – APPLICAZIONE A FATTI COMMESSI PRIMA DELLA SUA ENTRATA IN VIGORE – ESCLUSIONE.
La Corte di Cassazione, in tema di reati trasformati in illeciti amministrativi per i quali siano previste ipotesi aggravate fondate sulla recidiva escluse dalla depenalizzazione (nella specie la contravvenzione di guida senza patente), ha affermato che: - ai sensi dell’art. 5 d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 8, per “recidiva” deve intendersi, non solo quella conseguente a precedente giudiziario specifico, ma anche la “reiterazione dell’illecito depenalizzato”, accertato dall’autorità amministrativa con provvedimento esecutivo; - la previsione di cui all’art. 5 d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 8 non ha una portata strettamente interpretativa e, pertanto, non si estende ai fatti commessi prima dell'entrata in vigore del citato decreto.

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Sentenza n. 48916 ud. 28/09/2016 - deposito del 18/11/2016     Notificazioni     
ATTI PROCESSUALI - TRADUZIONE DEGLI ATTI - IN GENERE - IMPUTATO ALLOGLOTTA – ELEZIONE DI DOMICILIO PRESSO IL DIFENSORE D’UFFICIO - NOTIFICAZIONE PRESSO IL DIFENSORE - TRADUZIONE DEGLI ATTI – NECESSITÀ.
La Quinta Sezione della Corte di cassazione ha affermato che sussiste l'obbligo di traduzione degli atti in favore dell'imputato alloglotta anche nel caso in cui questi abbia eletto domicilio presso il difensore d’ufficio, avendo quest’ultimo solo l’obbligo di ricevere gli atti destinati al proprio assistito, ma non anche quello di procedere alla loro traduzione.

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Sentenza n. 46707 ud. 03/10/2016 - deposito del 08/11/2016     Impugnazioni     
REVISIONE - IN GENERE - SENTENZA DI ESTINZIONE DEL REATO CON CONFERMA DELLE STATUIZIONI CIVILI - ASSOGGETTABILITÀ A REVISIONE - AMMISSIBILITÀ.
La Quinta Sezione della Corte di cassazione ha affermato che è ammissibile la richiesta di revisione, proposta ai sensi dell’art. 630, comma 1 lett. c), cod. proc. pen., avverso la sentenza del giudice di appello che abbia prosciolto l’imputato per intervenuta prescrizione del reato e confermato, contestualmente, la condanna dello stesso al risarcimento del danno nei confronti della parte civile.

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Sentenza n. 49538 ud. 22/09/2016 - deposito del 22/11/2016     Reati contro la Pubblica Amministrazione     
ABUSO D'UFFICIO – DANNO INGIUSTO – LESIONE DELLE PREROGATIVE DEI MEMBRI DEL PARLAMENTO – CONFIGURABILITÀ.
In tema di reato di abuso d’ufficio, la Sesta Sezione, ha affermato, tra l’altro, che il danno ingiusto può essere costituito anche dalla lesione delle prerogative parlamentari, configurabile nell’ipotesi di acquisizione di tabulati di comunicazioni relativi ad utenze riferibili a deputati o senatori, senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza, ovvero mediante l’elaborazione di tali dati.

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